Il biopic sui Queen “Bohemian Rhapsody” non lascia molto spazio per un sequel. Il film si conclude con la celeberrima performance del 1985 al Live Aid prima di lasciare il posto al breve riassunto della battaglia condotta da Mercury contro l’AIDS e, infine, la sua morte nel novembre del 1991.
Rudi Dolezal, che ha diretto alcuni video dei Queen, parlando con Page Six ha dichiarato che un sequel “è oggetto di discussione nella famiglia dei Queen” e che si augura che Jim Beach, manager del gruppo e produttore di “Bohemian Rhapsody” si adoperi per un sequel. Anche se il chitarrista dei Queen Brian May in un’intervista rilasciata alla fine dello scorso anno scherzava su una ipotesi del genere dicendo: “Penso che il Live Aid sia un buon punto per finirlo. Chissà, potrebbe esserci un sequel.”
Tra il Live Aid e la morte di Mercury c’è un periodo di sei anni, nei quali il frontman della band vive abbastanza ritirato. Nel 1986 i Queen fecero il loro ultimo tour e, prima della sua morte, pubblicarono ancora due album “The Miracle” nel 1989 e “Innuendo” nel 1991.